domenica 18 marzo 2018

Quando il cammello scappa

Anche se nulla potrà restituire ai propri familiari la signora Tarantino e la guardia giurata Della Corte, in uno Stato di diritto non è consentita alcuna impunità agli autori di delitti così efferati. 
Marco Minniti

Appare evidente che ai molestatori di Dora Lo Russo, determinati a mettere in difficoltà l'apparato giudiziario che raccoglie le testimonianze dei fratelli, poco importa dello stato di diritto.

Tieni legato il cammello e abbi fede in Allah.
Così rispose il profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) ad un uomo che gli chiedeva se dovesse semplicemente riporre fede in Allah o anche legare il cammello per evitare che si allontanasse.
Se tutto il sistema funziona, allora non c'è nemmeno bisogno di ribadire il concetto di impunità.
Ma se non ci si fa scrupolo nemmeno della vita di una donna che ha la stessa età della propria madre, ciò vuol dire che manca qualcosa. E non è la certezza della pena a fare da deterrente.
Se il leader di un partito, che per decenni è stato percepito con ostilità al Sud, viene accolto come un salvatore della patria in Calabria, decisamente qualcosa non funziona.

Ed è inutile prendersela con la presenza televisiva di una ex brigatista.
O con le affermazioni poco opportune di un'altra.
C'è un fondo di verità nelle parole pronunciate dalla signora Balzerani.
Il circo mediatico costruito attorno ai parenti di vittime cosiddette eccellenti è il sintomo di una carenza alla quale si cerca di sopperire con la spettacolarizzazione della memoria e la criminalizzazione eccessiva del carnefice.
Di certo non è colpa di un ministro o di un singolo governo se siamo a questo punto.
Però sarebbe arrivato il momento di attaccare il cammello alla corda per blindare il sistema nel suo complesso e farlo funzionare meglio.

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