domenica 22 ottobre 2017

Jump the Stain il significativo

E qui ecco un passaggio più significativo. 
"Il generale telefonò in mia presenza al procuratore di Massa". 
Una decisione, quella attribuita a Saltalamacchia, tra l'altro in presenza del suo sottoposto, direttamente al procuratore capo, e non al pm che seguiva le indagini, che è saltata all'occhio dell'investigatore.
Così come il giudizio negativo sulle registrazioni ambientali giudicate "troppo invasive".
Ferruccio Sansa Il Fatto Quotidiano 22 Ottobre 2017

Al di là di quello che in apparenza sembrerebbe un tentativo di evitare le intercettazioni, solitamente nel corso di un'indagine l'investigatore propone a grandi linee un modo di procedere al magistrato, che accetta senza interessarsi troppo ai tecnicismi del caso.
Sembrerebbe essere questo l'orientamento adottato dal generale Saltalamacchia, che si è rivolto giustamente ad un suo pari grado. Se così lo possiamo definire.
Quando mio zio andò in pensione da procuratore generale di corte di appello, scherzando mi spiegò che la sua carica corrispondeva a quella di generale di corpo d'armata.
Vezzi che dopo decenni d'onorata carriera sia militari sia magistrati sono soliti concedersi.
Quando invece magistrato ed investigatore si ritrovano l'uno contro l'altro in una inchiesta, e successivamente in tribunale, sorgono dubbi ed incomprensioni. Appunto per il fatto che, forse per una scarsa attitudine alla comunicazione, o perchè certi dettagli al pubblico ministero interessano relativamente, le pratiche proposte dall'investigatore in altre circostanze, o con il senno di poi, appaiono oscure.
Nel corso del processo di Napoli al dottor Pisani e ai suoi collaboratori vennero fatte contestazioni anche circa indagini che aveva condotto assieme al magistrato che nell'occasione lo stava interrogando e lo aveva messo sotto accusa. Persino altri magistrati che erano interrogati sui punti contestati non seppero rispondere, tanto quei dettagli sembravano poco significativi. Solo il dottor Pisani, che si era preparato andando a ricercare tutta la documentazione, seppe chiarire alla perfezione episodi sui quali la pubblica accusa sollevava molte perplessità.
Uno riguardava la mancata intercettazione di un sodale di quello che sarebbe diventato l'accusatore di Pisani. L'ufficio del pubblico ministero, lo stesso che stava effettuando la contestazione, non aveva risposto alla richiesta inviata dalla squadra mobile.

A me pare che per qualche strano motivo, s'insista troppo e a sproposito sulla figura del generale Saltalamacchia. Dai resoconti stampa delle vicende giudiziarie nelle quali emerge il suo nome, non sembrerebbe risultare nulla di penalmente rilevante.
Pare dubbia anche la posizione del colonnello Liberatori che si sarebbe spinto oltre.
A meno che non ci siano testimonianze dirette o intercettazioni, è difficile stabilire con certezza che abbia deciso i cambi di turno con il proposito specifico di evitare che venissero intercettati i carabinieri indagati.

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