giovedì 15 marzo 2018

Inusitato

L'idea, come si è detto, sarebbe quella di avere un governo che possa fare due o tre cose importanti prese dai programmi dei vincitori delle elezioni (oltre a una nuova legge elettorale) prima di andare nuovamente al voto. E allora forse bisognerebbe partire proprio da qui per capire l'attacco a freddo, per certi versi inusitato, portato da Matteo Renzi a Marco Minniti durante la conferenza stampa delle dimissioni dal Pd. Far passare il caso Pesaro dove è stato sconfitto Minniti come il simbolo del disastro Pd non è stato certo un gesto cavalleresco. E forse non è stato un caso.italiaoggi

Un classico di Renzi.
Farlo apparire come uno sfigato.
L'aspetto bizzarro dell'orientamento del PD è che sembrano convinti che all'opposizione riconquisterebbero consensi semplicemente mettendo in cattiva luce un esecutivo grillino o addirittura accreditandosene una eventuale caduta.
Il gioco gli riuscirebbe appunto con un cosiddetto governo di scopo retto da una personalità del partito democratico.
Ma a quel punto perché uno come Minniti, maltrattato e usato a più riprese da Renzi e dai suoi, dovrebbe di nuovo sacrificare un risultato tutto suo al PD?
Una contropartita all'interno del partito sarebbe l'obiettivo.
Il famigerato redde rationem.

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