domenica 22 ottobre 2017

Attività ricognitive

Il pachistano era stato segnalato a seguito di indagini investigative in ambito di collaborazione internazionale perché ritenuto membro di una rete di suoi connazionali impegnata in 'attività ricognitive' finalizzate a possibili azioni controindicate nel nostro Paese. A seguito degli approfondimenti informativi che ne hanno confermato l'opera di monitoraggio svolta su potenziali obiettivi, il ministro dell’Interno ha emesso un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale. AdnKronos

Se non si è arrivati ad una indagine completa o addirittura ad un processo come il caso Briki-Wakas o quello degli Afghani di Bari, significa che non aveva effettuato un sopralluogo e nemmeno aveva una rete di riferimento in Italia.
Probabilmente frequentava forum e canali social, intrattenendo contatti anche con jiadisti in aree di guerra, e millantava di poter passare all'azione. Magari era dedito anche alla propaganda. Dalla segnalazione non è evidentemente emerso granchè. Le esigenze del ministro attuale sembrano cambiate. Il comunicato ha rimpiazzato le conferenze stampa show.
Che l'approccio dell'intelligence sia differente, lo si vede anche da questi dettagli. Fino a cinque anni fa lo avrebbero tenuto d'occhio, anche affiancandogli un'esca, senza comunicarlo al Casa e alla fine lo avrebbero lasciato sgattaiolare da qualche parte. L'emergenza attuale ha cambiato le esigenze e quindi le modalità di reazione.
Interessante anche il fatto che così tanti pachistani vengano rimpatriati senza problemi.
In Canada e in America i corpi diplomatici oppongono molte resistenze per non fare rientrare troppi potenziali affiliati ai vari gruppi terroristici. Evidentemente l'Italia ha canali privilegiati. Peccato non averli sfruttati per salvare Lo Porto.

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