martedì 25 ottobre 2016

A caccia di sì

Tra le questioni più urgenti c’è quella degli immigrati e della loro integrazione sociale. Come valuta la preghiera collettiva di molti musulmani di fronte al Colosseo, venerdì scorso, per protestare contro la chiusura di cinque moschee? «Si è trattato di una manifestazione pacifica e come tale va rispettata. Ma il mondo islamico deve capire che al primo posto c’è il rispetto della legge, premessa essenziale per l’integrazione sociale. Quindi se una moschea non è in regola per ragioni di igiene sanitarie o abusivismo edilizio, va chiusa. Non esistono, in questi cinque casi romani, pericoli legati allo jihadismo. In ogni caso, vale per i musulmani quello che vale per chiunque altro sia a conoscenza di un potenziale reato: l’autore va denunciato. Non basta essere contrari agli attentati terroristici, bisogna anche contrastarli pubblicamente. Come avvenne negli Anni di piombo: la lotta al terrorismo prevalse grazie anche al superamento della fase “Né con le Brigate rosse, né con lo Stato”. Oggi idem: i musulmani agnostici non ci aiutano». la stampa

Una volta nelle foto ufficiali del ministro Alfano era costante la presenza del prefetto Morcone.
Ultimamente il prefetto Gabrielli pare fargli molta concorrenza.

Il discorso su quella ed altre manifestazioni è molto più ampio.
Si tratta piuttosto di proteste contro la mancata apertura di locali adeguati.
Francesco Tieri, rappresentante laziale, faceva riferimento al problema della destinazione d'uso.
Tutte questioni che ovviamente, almeno in teoria, non riguardano il capo della polizia.
Visto che però il prefetto Gabrielli si era in fondo proposto come una novità o un modo nuovo di incarnare il ruolo, delude questa sua posizione oscurantista e anche un pò semplicistica.
Usa come tanti la locuzione "mondo islamico" ignorando che di per se la galassia islamica, specie in Italia è vasta e variegata, e punta il dito contro i musulmani al solito per il solo fatto di essere musulmani.
Percezione personale ovviamente.
Non so che intenda per musulmano agnostico, ma il problema è di fiducia oltre che giurisprudenziale.
C'è chi interpreta in una certa maniera alcuni versi coranici e i detti del profeta sulla denuncia pubblica contro un altro fratello. Questione questa, che dovrebbe essere ormai sistemata dalle varie commissioni di esperti messe assieme presso il ministero dell'interno e la presidenza del consiglio. Sennò a che servono ?
In generale comunque, discorsi di questo tenore fatti da un capo di polizia, mescolando anche diverse questioni ampie e delicate, non aiutano. Aiutano piuttosto le smentite, come quella fatta dalla Questura di Roma al quale va fatto un grosso ringraziamento, circa la mancanza di autorizzazione. Cosa che ovviamente aveva scatenato le solite accuse da parte dei media di destra. La Questura ha chiarito che l'autorizzazione richiesta era stata data e che la preghiera si è svolta in maniera pacifica.
Magari per conquistarsi le simpatie dei poliziotti basta fare un passo indietro sulla cancellazione delle sedi della polizia postale o il premio del sindacato che fa rumore.
Con i musulmani bisogna parlare tenendo conto delle differenze.

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